Consigli per il contribuente
Il nuovo “redditometro”, D.M. 24.12.2012 (art. 38,
D.P.R. n° 600/1973) consente al Fisco di “determinare sinteticamente” il
reddito del ontribuente su tali elementi:
a) spese certe/spese per elementi certi (il
contribuente può dimostrare con prove certe le “reali” spese sostenute ad
esempio per il pagamento di mutui, finanziamenti, spese mediche, assicurazioni,
contributi previdenziali, manutenzione autovettura – assicurazione, bollo,
benzina);
b) incrementi patrimoniali (acquisto immobili,
vetture, barche, ristrutturazioni edili);
c) quota di risparmio (vedi consiglio n° 4).
Qui sopra sono scaricabili il file (formato Pdf) del D.M. 24.12.2012 e la
successiva Circolare n° 24/E del 2013 in tema di
"nuovo Redditometro".
Consiglio n° 1
Rispondete al questionario
dell’Agenzia delle Entrate ed alla richiesta di convocazione
Rispetto al “vecchio” redditometro, la nuova
formulazione di questa tipologia di accertamento necessita di un “primo” (ed
obbligatorio per legge) contatto tra il contribuente e il Fisco per dare la
possibilità al primo di offrire chiarimenti oppure per depositare
documentazione (art. 38, D.P.R. n° 600/1973, comma 7), rappresentato dall’invio
del questionario (art. 32, D.P.R. n° 600/1973) e, successivamente, dalla
richiesta di convocazione all’Agenzia delle Entrate.
Consiglio n° 2
Anticipate le mosse del Fisco: depositate
idonea documentazione e memoria difensiva prima della notifica
dell’accertamento
E’ importante non solo depositare idonea
documentazione (attenzione a non consegnare i vostri conti correnti bancari o
postali, salvo esplicita richiesta dell’Erario) presso l’Agenzia delle Entrate,
ma è opportuno preparare una memoria “difensiva”; a quel punto la “palla” passa
al Fisco, il quale avrà l’obbligo di motivare il futuro redditometro, tenendo
in considerazione la memoria del contribuente (con annessi documenti), pena la
nullità dell’avviso di accertamento.
Consiglio n° 3
La “famiglia fiscale”: perché
utilizzarla e come
In alcuni casi, per ottenere una migliore difesa in
sede di redditometro, è fondamentale utilizzare lo “scudo protettore” del c.d.
nucleo familiare, ossia la “famiglia fiscale”; in altre parole evidenziare l'esistenza di un centro di
imputazione per comprovare che le spese sostenute dal contribuente, in
realtà, sono riconducibili ad altri membri della famiglia (inclusa quella “di
fatto”).
Consiglio n° 4
Il risparmio a difesa del contribuente
Nel nuovo redditometro, rappresenta un elemento di
difesa del contribuente, in quanto quest’ultimo può dimostrare una
“presumibile” formazione del risparmio, strumentale al sostentamento delle
spese.
Tale situazione si può realizzare quando il reddito “ufficiale” (escluso
il risparmio) risulti non congruo con i beni imputabili al soggetto.
Sarà
essenziale evidenziare la questione del “risparmio” già nella fase
procedimentale del contraddittorio.
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